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24 Aprile 2016
di Giovanni Petta
Sei ancora tu a svegliarmi nella notte
sempre allo stesso punto. È quel minuto
– il terzo della terza ora – in cui
la sveglia sembra essersi fermata.
Invece no: arriva presto il quarto
e sono già a vegliare la tristezza
di stare proiettato sul ricordo.
Nel buio sembra vita vera quella.
Le foto ritrovate, la memoria,
le frasi pronunciate dalle labbra
disegno di un dolore ripetuto.
E vivo veramente, vivo bene
le ore che precedono la luce.
Poi arriva l’alba e piombo nella notte.
Posted in: Poesie d'amore | | Comments (1)
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splendida
Comment by Danny — 30 Aprile 2016 @ 12:40